La filosofia ..quella. umana, troppo umana--

Un altro blog del Padre Giovanni  potrebbe dire l'ottimo Padre Daniele Marletta!!!



Io ho già preso atto e da una decina d'anni della sconfitta sia personale sia come dire di gruppo culturale e politico e di congregazione ecclesiale in vari ambiti. All'inizio l'amarezza e la tristezza mi hanno anche violato e violato e non poco.. Ora a 70 anni  in fondo se proprio non lieto della sconfitta ,la trovo buona compagna. La sconfitta mi comunica che non esiste un solo pensiero unico e dominante. In fondo dire che in principio è il Logos è già interpretazione, ideologia, opzione. 

E bisogna continuare a vivere in nome dell'impegno virtuoso verso i  patti seri e concreti che si sono stretti,  la cui serietà prescinde dal come si sono stretti ,  e vivere nella sconfitta e per non essere né cadaveri che camminano, né stupidi”tumorati” dal cancro del reducismo, quel cancro che ci rende pontefici massimi di ogni parere, opinione, circuito veritativo, il nostro, su ogni evento pur minimo e molecolare nel pianeta, fossero pure gli album delle figurine di calcio ad Altarello di Baida, frazione di Via Pitrè a Palermo.

Allora...un minimo di riferimento come etica provvisoria nel crollo delle speranze ammesso e non concesso che la speranza sia un vettore progressivo e non un ostacolo ideologico alla concretezza, al realismo, e a quel sano materialismo storico che è il mistero dell'incarnazione nella professione di fede cristiana. 

La filosofia...ma non quella ieratica, solenne, criptica della metafisica, del Grund, del Fondamento, del Cominciamento, del Principio, del Pensiero pensato e pensante, della Tradizione, del Logos più o meno coeterno e più o meno coessenziale   e dei loro riti  ma quella -diciamo  un po' umana, troppo umana , non necessariamente laica ma sicuramente profana, delle buone pratiche di resistenza, della consolazione, delle ragioni di un minimo sindacale di tranquillità(anche se ,a Palermo, si risponde sempre che il Signor Tranquillo è morto ed è morto malamente). Homo sum, humani nihil a me alienum puto con rispettosi saluti alle questioni ultime e alle questioni prime.Una rinnovata adesione ad un sommesso materialismo della concretezza...Ciascuno celebri i suoi riti come preferisce ...Si possono anche non celebrare o meglio il non celebrarli è già sano rito...memore di quel che con sottile e perfida ironia mi diceva il mio papà ogni domenica dopo la Messa delle 11  alla quale partecipavamo insieme. Poi io mi recavo alla locale sezione di Partito..e papà: “Ecco è l'ora la tua seconda messa.. Io vado a casa..”



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