Quando inizia il temporale e tu sei uscito senza ombrello, le possibilità sono due: o cerchi un riparo in attesa che spiova, oppure la prendi con fenomenologia. Che cos'è, infatti, un ombrello? Un ente intra-mondano difforme dall'Esserci che si dà a quest'ultimo come utilizzabile, cioè come strumento. Ma se l'Esserci è uscito dalla casa dell'Essere senza avere una visione ambientale preveggente, può essere colto di sorpresa dal piovere (o meglio il pio-vere, l'improvvisa rivelazione di una verità che rimanda alla sfera del trascendente, e infatti a volte ci scappa una bestemmia). È nel rivelarsi mancante dello strumento, e dunque nell'Essere-sotto-la-pioggia, che intravediamo la via di accesso all'ontologia: l'ombrello non è semplicemente assente, è presente come qualcosa che si è allontanato e in questo allontanarsi parla ancora di sé, ci dice ciò di cui sentiamo la mancanza. Quando dall'esistenza del temporale riusciamo a comprendere la tempora...
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