La magia del solstizio d'estate di Vincenzo Guzzo






Il solstizio d'Estate e la fuga delle nubi...
Haven


La magia del Solstizio d’Estate 
 di Vincenzo Guzzo

sta. in



copio ed incollo dal testo di Vincenzo alcune meditazioni

"Il solstizio d’estate (21 giugno) era definito, presso gli antichi greci, “Porta degli uomini” mentre quello invernale (21 dicembre): “Porta degli Dei”. I solstizi erano dunque assimilati a porte, punti di passaggio, di attraversamento che impegnavano il tempo nel suo divenire ciclico nel suo eterno nostos (ritorno). Presso gli antichi romani il guardiano delle porte era il dio bifronte Giano (ianua, il latino, vuol dire, appunto, porta). Giano teneva nella mano destra una sorta di scettro e nella sinistra una chiave. La significativa simbologia solstiziale di Giano non sfuggì alla chiesa cristiana che liturgicamente pose e festeggiò San Giovanni Battista  in prossimità del solstizio d’estate e precisamente il 24 giugno, e San Giovanni Evangelista, il 27 Dicembre, vicino al solstizio d’inverno. Quest’ultimo, proprio perché vicino alla somma festa del Natale, cede la maggiore significanza simbolica, infatti è addirittura al Cristo stesso che vengono attribuiti sia la chiave di David che lo scettro d’Israele. Scettro e chiavi che i romani avevano posto nelle mani di Giano...

In molte culture arcaiche il solstizio d’estate coincise con il capodanno in onore del Sole, simbolo del maschile, che domina lungo tutto il trimestre e che tra il 21 e il 22 giugno entra nel Cancro, costellazione d’acqua, dominata dalla Luna e simbolo del femminile. Si tratta dunque delle nozze sacre per eccellenza dal punto di vista archetipico. Si uniscono infatti le polarità opposte e il tutto sembra disporsi verso l’armonia e la pace.



La riflessione di Vincenzo presenta anche in chiusura il seguente documento

RENE' GUENON SUL SIMBOLISMO DI SAN GIOVANNI BATTISTA E DI SAN GIOVANNI EVENGELISTA








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