Dal web in modalità dis-organica, caotica e frammentaria . Il sistemico è totalitario
Tratto da " PENSIERO RIBELLE COME PENSIERO ANTI-TOTALITARIO" in Meditazioni sul Crinale
Il Pensiero Totalitario si sviluppa per Maggioranze e per ed attraverso un Sentire Maggioritario; essere maggioranza è ciò che realmente conta, essere entro il pensarsi della maggioranza e come maggioranza anche quando non lo si è. Il Pensiero Totalitario è trasversale alla destra ed alla sinistra, è intimamente e subdolamente violento poiché ha origine nella Negazione dell’Altro, è un Principio d’Ordine e d’Odio che rende servi ed inclina alla “Banalità del Male” ed a trasformare dei padri di famiglia, delle madri, dei ragazzi e delle ragazze in “volenterosi carnefici” dell’Ebreo di turno, ovvero del Soggetto Minoritario che incrina le certezze dell’Eguaglianza Maggioritaria. Il Pensiero Ribelle nasce ed ha la sua origine in quell’assoluta minoranza che sono io, la mia corporeità costretta nelle catene di una morale obbligatoria o della trasgressione obbligatoria, pianificata, maggioritaria, dalla mia esperienza di negazione oggettiva e soggettiva nasce, origina, esplode il Pensiero Ribelle. Il Pensiero Ribelle non è violento e quando diviene violento lo è per reazione alla violenza che sulla Soggettività Ribelle viene esercitata in modo strenuo dalla Soggettività Totalitaria.
« Non si può essere felici finché intorno a noi tutti soffrono e si infliggono sofferenze; non si può essere morali fintantoché il procedere delle cose umane viene deciso da violenza, inganno e ingiustizia; non si può neppure essere saggi fintantoché l'umanità non si sia impegnata nella gara della saggezza e non introduca l'uomo alla vita e al sapere del più saggio dei modi. »
Friedrich Nietzsche, “Richard Wagner a Bayreuth”
Per Jean-Luc Nancy l’esistenza è esposizione corporea, non c’è altra evidenza che quella del corpo. Il nostro esistere è il toccare: «noi ci tocchiamo in quanto esistiamo. Il nostro toccare è ciò che ci rende noi» (Nancy, Essere singolare plurale, p. 22). Il senso principe della filosofia è però sempre stato la vista. Ma la vista non potrebbe essere una forma di tatto, potremmo chiederci insieme a Aristotele e a Nancy, se alla fine il problema è di come l’incorporeo del discorso e dell’immagine tocca il corporeo del corpo e delle cose e viceversa?
AGAMENNONE
Le parole di Agamennone nell’ Ifigenia in Aulide:
«Nessun uomo è fortunato o felice fino in fondo; nessuno è esistito finora senza dolore».
Euripide, Ifigenia in Aulide, vv.161-163.
Sofocle, "Antigone"
Duemila anni fa alcune sette mediorientali sostenevano di essere depositarie di un insegnamento esoterico segreto, impartito da Gesù stesso ad alcuni eletti come Maria Maddalena, Giacomo, Tommaso e Giuda: nacquero così i vangeli gnostici, che rivoluzionavano radicalmente le dottrine del cristianesimo ufficiale. Il simbolo di questo movimento non era la croce, bensì il serpente, mitico portatore della Conoscenza. Nei secoli successivi il serpente gnostico è riuscito a mutare la propria pelle e a sopravvivere all’affermazione della Chiesa cattolica, assumendo nuove forme e ispirando movimenti religiosi come quello dei catari, opere come il Faust, poeti come William Blake e pensatori come Carl Gustav Jung. In particolare dopo la scoperta dei vangeli apocrifi di Nag Hammadi, nel 1945, lo gnosticismo ha continuato a esercitare un fascino potente e spesso segreto sull’immaginario contemporaneo. All’insaputa del grande pubblico – e anche di molti commentatori – le idee gnostiche permeano infatti svariati ambiti della cultura pop, dalla fantascienza di Philip K. Dick alla musica metal, dai fumetti di Alan Moore e Grant Morrison alle struggenti canzoni di Leonard Cohen, dal cinema (Matrix) alle serie tv (Dark, Westworld). Insomma, il serpente della Conoscenza, lungi dall’essersi estinto secoli fa, prosegue tuttora il proprio cammino.
Lettera di Albert Einstein alla figlia Lieserl: la teoria dell’amore
e anche quello che rivelerò a te ora,
perché tu lo trasmetta all’umanità,
si scontrerà con l’incomprensione e i pregiudizi del mondo.
Comunque ti chiedo che tu lo custodisca per
tutto il tempo necessario, anni, decenni,
fino a quando la società sarà progredita abbastanza
per accettare quel che ti spiego qui di seguito.
Vi è una forza estremamente potente per la quale
la scienza finora non ha trovato una spiegazione formale.
E’ una forza che comprende e gestisce tutte le altre,
ed è anche dietro qualsiasi fenomeno
che opera nell’universo e che non è stato ancora individuato da noi.
Questa forza universale è l’amore.
Quando gli scienziati erano alla ricerca di una teoria unificata dell’universo, dimenticarono la più invisibile
e potente delle forze.
L’amore è luce, visto che illumina chi lo dà e chi lo riceve.
L’amore è gravità, perché fa in modo
che alcune persone si sentano attratte da altre.
L’amore è potenza, perché moltiplica
il meglio che è in noi, e permette che l’umanità
non si estingua nel suo cieco egoismo.
l’amore svela e rivela. per amore si vive e si muore.
Questa forza spiega il tutto e
dà un senso maiuscolo alla vita.
Questa è la variabile che abbiamo ignorato per troppo tempo,
forse perché l’amore ci fa paura,
visto che è l’unica energia dell’universo che l’uomo
non ha imparato a manovrare a suo piacimento.
Per dare visibilità all’amore, ho fatto una semplice
sostituzione nella mia più celebre equazione.
Se invece di e = mc2 accettiamo che l’energia per guarire il mondo
può essere ottenuta attraverso
l’amore moltiplicato per la velocità della luce al quadrato,
giungeremo alla conclusione che l’amore è
la forza più potente che esista, perché non ha limiti.
Dopo il fallimento dell’umanità nell’uso e il controllo
delle altre forze dell’universo,
che si sono rivolte contro di noi, è arrivato il momento
di nutrirci di un altro tipo di energia.
Se vogliamo che la nostra specie sopravviva,
se vogliamo trovare un significato alla vita,
se vogliamo salvare il mondo e ogni essere senziente che lo abita,
l’amore è l’unica e l’ultima risposta.
Forse non siamo ancora pronti per fabbricare una bomba d’amore,
un artefatto abbastanza potente da distruggere tutto l’odio,
l’egoismo e l’avidità che affliggono il pianeta.
Tuttavia, ogni individuo porta in sé un piccolo ma potente generatore d’amore la cui energia aspetta solo di essere rilasciata.
Quando impareremo a dare e ricevere questa energia universale, lieserl cara,
vedremo come l’amore vince tutto,
trascende tutto e può tutto, perché l’amore è la quintessenza della vita.
Sono profondamente dispiaciuto di non averti potuto esprimere
ciò che contiene il mio cuore,
che per tutta la mia vita ha battuto silenziosamente per te.
Forse è troppo tardi per chiedere scusa, ma siccome il tempo è relativo,
ho bisogno di dirti che ti amo e che grazie a te sono arrivato all’ultima risposta.
tuo padre albert einstein
Ma non dimentichiamo che la combinazione totale, l'illuminato e
albero decorato, si trova anche fuori dalla natività di Cristo e in contesti non cristiani.
Ad esempio, nell'alchimia, quel noto serbatoio dei simboli
dell'antichità.
Ora sai quali sono i globi lucenti sull'albero di Natale
vuol dire: non sono altro che i corpi celesti, il sole,
luna, e stelle.
L'albero di Natale è l'albero del mondo.
Ma, come dimostra chiaramente la simbologia alchemica, è anche un
simbolo di trasformazione, simbolo del processo di realizzazione.
Secondo alcune fonti alchemiche, l'adepto sale sull'albero
‒ un motivo sciamanistico molto antico.
Lo sciamano, in estasi, si arrampica sull'albero magico pur di
raggiunge il mondo superiore dove troverà il suo vero sé.
Scalando l'albero magico, che è allo stesso tempo un albero di
conoscenza, lui prende possesso della sua personalità spirituale. Alla la
occhio dello psicologo, la simbologia sciamanistica e alchemica
è una rappresentazione proiettata del processo di individuazione.
C.G. Jung - Parla: interviste e incontri
Usiamo la nostra vita come un trampolino (futuro), non come un divano (passato)...
Alejandro Jodorowsky
«Cos’è la civiltà.
Durante una delle loro scorribande verso meridione, con le quali speravano di far provvista di carne di qualche abitante delle coste del Sud, alcuni abitanti delle coste del Nord si trovarono davanti a una scena terrificante: nascosti dietro un cactus gigante, infatti, videro l’uomo del Sud, di cui avevano appena magnificato la bontà della carne, che si mangiava con gusto uno del loro stesso villaggio, crudo. Proprio così, crudo. "Che cosa incivile!", bisbigliarono tra loro: "Ai nostri tempi!" Alla fine uno non poté trattenersi dal vomitare, non prima di aver esclamato assieme agli altri: "E pensare che stavamo quasi per divorarlo!"».
Günther Anders, Lo sguardo dalla torre, Cos'è civiltà (1965).
Un diverbio con il proprio genitore, una litigata con il proprio partner, un alterco tra amici o un battibecco tra sconosciuti… Situazioni quotidiane cui a ognuno di noi sarà capitato di assitere o partecipare direttamente. Ma quale interesse può suscitare tutto ciò per il discorso filosofico? Come può la filosofia trovare spunti di riflessione feconda? Come è possibile dare vita ad una filosofia del conflitto (philosophie de la dispute)? E quale sarebbe la sua portata? A queste domande fornisce risposte Maxime Rovere, interrogandosi sulle ricadute etiche di un impegno filosofico volto alla comprensione delle dinamiche – e della logica – dei conflitti tra persone care e non...M. Rovere, Se vouloir du bien et se faire du mal. Philosophie de la dispute, Flammarion, Paris 2022.
... Io ho una relazione mistica con il creato, la mia idea del divino è la ricerca. Non mi sono mai immaginato nulla se non quello che sperimentavo. Quindi non sono né mussulmano, né induista, né cattolico. Come si fa a dire: sono questo o quello?.. Ritengo che la religiosità, il rapporto con il sacro, sia possibile soltanto come vicenda privata, intima. Diffido della religione ridotta a istituzione, di chi ti vuole convertire, di chi cerca di evangelizzarti. Credo invece nella meditazione, nel raccoglimento, nel silenzio.
Franco Battiato
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