Cesare Luporini.(nella sua prima fase esistenzialistica): la sua meditazione sul cristianesimo e-come rimedio- il ritorno a Kant
Da alcuni giorni (una decina) sto leggendo il libro di Cesare Luporini "Situazione e Libertà nell'esistenza umana",specifico della sua prima fase esistenzialistica precedente alla sua definitiva accettazione del marxismo nel nesso teoria/prassi come vncolo fondamentale del marxismo stesso.
Il testo richiede impegno e fatica ed infatti dedico alla lettura solo un'ora con matita per segnare punti qualificanti,punti che ritengo controversi,punti che non capisco e tengo anche un quadernetto su cui trascrivere,almeno i punti qualificanti che capisco.
E non appena ho finito di leggere un paragrafo,lo rileggo una seconda volta. Ad oggi Sabato Santo,Sabato del silenzio A.D. 2023 calendario gregoriano ho letto 110 pagine su 275.
E spesso il trascrivere le riflessioni di Luporini in aforismi e immediatezze mi aiuta moltissimo sia come comprensione sia come ricezione nel mio vissuto,qui ed ora , "del mio esserci" E il qui ora è importante atteso che leggo un testo del 1945 e lo leggo proprio nell'edizione di quell'anno. Ho acquistato il libro in una piccola libreria di testi "di seconda mano" .Mi erano stati chiesti 6€ Alla fine della trattativa il libro è entrato in mio possesso per 4€.
Luporini al paragrafo 2(L'autonomia del puro esistere e il problema del suo rapporto con il tempo) del capitolo 1 (la temporalità del pensiero) della seconda parte(Il Genuino Esistere) -da pagina 104 a pagina 107-
polemizza chiaramente con l'idealismo di Hegel e Croce in quanto, a suo avviso,quel sistema non offre lo spazio al genuino esistere del singolo, nella sua libertà concreta nel tempo ma anche dal tempo. E ritiene che tale idealismo ripercorre e ripresenta gli steccati e le separazioni della metafisica classica.
A pagina 105 Luporini affronta la questione della teologia cristiana e l'affronta tra una constatazione di positività e una conclusione desolata
(definendo la propria valutazione sull'idealismo scrive) "Verremmo così direttamente a ritrovare il terreno di una metafisica che ha tradizioni grandiose ma alla cui necessità non a caso si è sottratto il pensiero cristiano e moderno (pur continuando,sotto varie forme a riprodurla), per una ripugnanza fondamentale a quella che possiam dire la sua disumanità. In essa metafisica rimane infatti,per l'appunto, irrisolto l'uomo
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evidenzio quel "pur continuando sotto varie forme a riprodurla" e per questa desolata constatazione di contraddizione e di fallimento del pensiero cristiano Luporini propone come alternativa il ritorno a Kant come "punto culminante della battaglia" contro una metafisica che lascia irrisolto l'uomo. Kant,per Luporini, tutela il singolo in quanto ne tutela "la sua radicale ed irresolubile finitezza...Kant si mantiene intenzionalmente e tenacemente sul limite umano .(pagina 106)
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