PENSIERO RIBELLE COME PENSIERO ANTI-TOTALITARIO"

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« Ma come è possibile che una sofferenza, che non è la mia e che non mi colpisce direttamente, ciò nonostante possa diventare per me un motivo così immediato da spingermi ad agire, come di solito succede solo con un motivo esclusivamente mio? È possibile solo se anch’io partecipo a quella sofferenza [...] Ma questo presuppone che io mi sia identificato in qualche modo con l’altro, che per un momento la barriera tra l’Io e il non-Io sia stata rimossa. Solo allora la situazione in cui versa l’altro, i suoi bisogni, le sue necessità e le sue sofferenze diventano immediatamente miei. Allora vedo l’altro non più come l’intuizione empirica me lo presenta, come qualcosa di estraneo, di indifferente e di completamente diverso, bensì io soffro insieme a lui, nonostante i miei nervi non stiano sotto la sua pelle. Solo così il suo dolore e i suoi bisogni possono diventare il mio motivo; altrimenti solo i miei possono diventarlo. »
Arthur Schopenhauer, “Il fondamento della morale”, § 18
Il Dio Hermes accompagna Priamo nell'accampamento Acheo perchè possa riscattare il corpo di Ettore
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Tratto da " PENSIERO RIBELLE COME PENSIERO ANTI-TOTALITARIO" in Meditazioni sul Crinale
Il Pensiero Totalitario si sviluppa per Maggioranze e per ed attraverso un Sentire Maggioritario; essere maggioranza è ciò che realmente conta, essere entro il pensarsi della maggioranza e come maggioranza anche quando non lo si è. Il Pensiero Totalitario è trasversale alla destra ed alla sinistra, è intimamente e subdolamente violento poiché ha origine nella Negazione dell’Altro, è un Principio d’Ordine e d’Odio che rende servi ed inclina alla “Banalità del Male” ed a trasformare dei padri di famiglia, delle madri, dei ragazzi e delle ragazze in “volenterosi carnefici” dell’Ebreo di turno, ovvero del Soggetto Minoritario che incrina le certezze dell’Eguaglianza Maggioritaria. Il Pensiero Ribelle nasce ed ha la sua origine in quell’assoluta minoranza che sono io, la mia corporeità costretta nelle catene di una morale obbligatoria o della trasgressione obbligatoria, pianificata, maggioritaria, dalla mia esperienza di negazione oggettiva e soggettiva nasce, origina, esplode il Pensiero Ribelle. Il Pensiero Ribelle non è violento e quando diviene violento lo è per reazione alla violenza che sulla Soggettività Ribelle viene esercitata in modo strenuo dalla Soggettività Totalitaria.
Sofocle, "Antigone"
“I mostri esistono, ma sono troppo pochi per essere davvero pericolosi. Sono più pericolosi gli uomini comuni, i funzionari pronti a credere e obbedire senza discutere… Occorre dunque essere diffidenti con chi cerca di convincerci con strumenti diversi dalla ragione, ossia i capi carismatici: dobbiamo essere cauti nel delegare ad altri il nostro giudizio e la nostra volontà.”
Primo Levi
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« Non si può essere felici finché intorno a noi tutti soffrono e si infliggono sofferenze; non si può essere morali fintantoché il procedere delle cose umane viene deciso da violenza, inganno e ingiustizia; non si può neppure essere saggi fintantoché l'umanità non si sia impegnata nella gara della saggezza e non introduca l'uomo alla vita e al sapere del più saggio dei modi. »
Friedrich Nietzsche, “Richard Wagner a Bayreuth”
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L’inverno non è l’opposto della primavera, come se uno negasse l’altra; al contrario, nella concentrazione dei mesi freddi si sviluppa un lavoro silenzioso, si prepara di nascosto la grande esplosione di vita che benedirà i giorni di marzo. Allo stesso modo, la notte non è soltanto buio, ma cova i sogni che potranno ispirare l’indomani. Da queste analogie, l’umanità ha tratto la consolazione necessaria per affrontare il severo mistero della morte. Il muto gelo che avvolge il corpo, forse, non è che una stagione; e l’anima non scompare, ma attende fra le radici dell’esistenza, preparando il suo rinnovamento.
(Libro de l'ors, oggi si lavora al capitolo sulla simbologia del letargo -
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Il Kintsugi – l’arte giapponese di riparare le tazze in ceramica incollandone i pezzi e ricoprendo le linee di rottura con polvere d’oro – mostra una profonda verità sulla riparazione possibile.
La tazza rotta non può ritornare ad essere quella che è stata: la rottura è un dato che non può essere cancellato: la riparazione in senso stretto è materialmente impossibile.
Però il dato della rottura nel suo essere negativo evoca un positivo, un lavoro del positivo che possa trasformare il negativo, proprio a partire dalla non elusione del negativo stesso.
La riparazione del Kintsugi non nasconde le linee di rottura, anzi le evidenzia, ma ricoprendole d'oro le trasvaluta in una nuova e più elevata sintesi.
Dunque, la rottura, il danno, sono e saranno per sempre, ma il negativo può essere ricoperto dall’oro della Grazia.(dal web )
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INSEGNAMENTI ZEN - LA PIETRA BIANCA
Un maestro aveva una ciotola tra le mani nel momento in cui un discepolo gli ha posto questa enigmatica domanda:
- Maestro, come si mette la pietra bianca sul letame?
Il discepolo pone una domanda intellettuale. La pietra bianca sarebbe la realizzazione, la purezza personale, e il letame sarebbe il mondo, certamente il mondo non evoluto.
- Come mettere la nostra purezza personale in questo letame che è il mondo?
-Così.
Quando lascia la ciotola, il Maestro dice: "Smettiamo di intellettualizzarci e ci diamo al mondo. Pensiamo che ci sia un'unione profonda e reale tra noi e il mondo. Tutto è mondo. Tutto è coscienza.
Alejandro Jodorowsky
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OGNI COSA E' ILLUMINATA...
Parole, parole, e ancora parole ad alimentare la confusione.
Anche se a volte basta un sorriso per raccontare una storia.
Parlo de Gli Statuto.
Chi ha bazzicato certi ambienti, o chi vive nei dintorni di Torino, li conoscerà di certo.
Album come "Vacanze", "Senza di Lei" e "Zighidà, hanno fatto la storia della band capitanata di Oscar Giammarinaro (oSKAr).
Ezio Bosso ha raccontato di aver conosciuto Oscar in conservatorio, che in seguito divenne il cantante degli Statuto, e per circa un anno e mezzo suonò con loro con il nome d'arte di Xico, fin quando ne sarebbe stato cacciato, disse scherzando, "perché producevo troppe note".
Nel 1989 gli Statuto tennero un concerto al mio paesello natale (Gambettola - fc).
Festa de L'Unità.
Un classico.
Avevo 14 anni, e l'idea di poter assistere a un loro concerto, e per di più "in casa", era motivo di fibrillazione.
- Mamma?
- Dimmi.
- Vorrei una polo Fred Perry.
- E che roba è Fred Perry?!
- Una marca di polo tipo Lacoste...
- Appunto, hai già quella della Lacoste!
- Mamma...
- Dimmi.
- Non è la stessa cosa.
Sguardo indagatore.
- Lo so che non è la stessa cosa, ma va bene lo stesso.
- No, che non va bene.
- E sentiamo, perché non andrebbe bene?
- Perché non è "da Mod".
- Ancora la storia dei Mod! Prima i vecchi gilet di tuo babbo, poi la cravatta e i mocassini, e adesso la "Felpelly"!
- Fred Perry, mamma.
- E' lo stesso.
Il tira e molla durò qualche settimana. Poi, alla fine, il-bambino-figlio-unico-e-viziato ebbe la meglio sulla mamma-autoritaria-ma-troppo-buona.
Gli Statuto arrivarono in paese su un vecchio furgone giallo con la scritta rossa "Statuto" sulla fiancata, con tanto di freccia sulla "O".
Io li osservai uscire da quel catorcio su quattro ruote, colpito dal fatto che, in fin dei conti, erano persone come tutti gli altri.
Lo so che sembra strano, ma io avevo (e ho ancora, per la verità) questa deformazione mentale che tende a considerare i personaggi famosi, i celeberrimi VIP, al pari degli extraterrestri.
Il concerto fu incredibile.
Una Line-Up da urlo con sezione fiati e organo.
Oscar & Co suonarono pezzi tratti da "Vacanze" e da "Senza di Lei", album che sarebbe uscito l'anno seguente.
A fine show, insieme a qualche amico, mi intrufolai nel backstage con in mano un pezzetto di cartone (della pizza) e una "biro" nera.
I ragazzi erano tutti lì.
C'era chi si stava arrotolando una sigaretta, chi si stava togliendo la giacca e asciugando la sudata, e chi era alle prese con una meritata birra ghiacciata.
- Scusate... - azzardai.
Si girarono tutti quanti all'unisono.
- Ciao - mi fece Oskar.
- Prima di tutto, complimenti per lo spettacolo - dissi. Poi temporeggiai, cercando di mettere bene in mostra il logo Fred Perry della mia nuovissima e verdissima polo. - Sarebbe possibile avere un autografo?
Sorrisi e pollici alzati.
Tirai un sospiro di sollievo, poi consegnai ai membri della band penna e pezzetto di cartone con su scritto "Pizza - Consegna a Domicilio" su un lato.
Firmarono tutti: Oskar, Naska, Bumba, Rudy e via via tutti gli altri.
Stavo per tornare tra i comuni mortali, quando una frase di Bumba (il chitarrista) mi fece trasalire.
- Forza ragazzi, carichiamo tutto e filiamo a Torino, che domattina devo essere in fabbrica alle 8.00 (imprecazione colorita).
In Fabbrica?
Alle 8.00?
Ma stiamo scherzando?
Quella sera, tornando a casa a piedi per le strade del paesello, capii che in fondo, a prescindere dal fatto di avere i piedi sopra o sotto il palco, tutti quanti (ma proprio tutti quanti) non eravamo altro che persone REALI.
Avere un hobby è un diritto.
Avere un hobby capace di contribuire economicamente al quieto vivere è una figata.
Avere un hobby capace di generare uno stipendio fisso è un lusso.
E avere un hobby capace di renderti ricco...beh... è un'utopia.
Ciao Maestro, sono già passati tre anni.
"Sono un uomo con una disabilità evidente in mezzo a tanti uomini con disabilità che non si vedono".
- Ezio Bosso (Torino, 13/09/1971 - Bologna, 14/05/2020)
Alessandro Casalini
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«Un’azione, per essere detta “morale”, non deve limitarsi a un atto o a una serie di atti conformi a una regola, a una legge o a un valore. Se è vero che ogni azione morale implica rapporto con il reale in cui si compie e un rapporto con il codice cui si riferisce, è vero altresì che essa implica un certo rapporto con sé stessi, e questo rapporto non è semplicemente “coscienza di sé”, bensì costituzione di sé come “soggetto morale”, in cui l’individuo circoscrive la parte di sé che costituisce l’oggetto di questa pratica morale, definisce la propria posizione in relazione al precetto cui ottempera, si prefigge un certo “modo d’essere” che varrà come compimento morale di sé e, di conseguenza, agisce su sé stesso, comincia a conoscersi, si controlla, si mette alla prova, si perfeziona e si trasforma. Non c’è singola azione morale che non si riferisca all’unità di una condotta morale; non c’è condotta morale che non richieda la costituzione di sé come soggetto morale; e non c’è costituzione del soggetto morale senza dei “modi di soggettivazione” e senza una “ascetica” o delle “pratiche di sé” che li sostengano. L’azione morale è indissociabile da queste forme di attività su sé stessi che differiscono da una morale all’altra non meno del sistema dei valori, delle regole e dei divieti».
MIchel Foucault, L’uso dei piaceri, Feltrinelli, Milano 1984, p.33.
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il 22 maggio del 2022, scompariva, all’età di settantasette anni, Peter Lamborn Wilson, meglio noto come Hakim Bey. Pensatore e scrittore poliedrico è stato al centro di tutto il pensiero dell’autonomia e della controcultura degli ultimi anni del Novecento e dei primi del nuovo secolo. [...] L’alone di mistero intorno alla sua vita, certamente dovuto alla sua volontaria marginalizzazione rispetto al mainstream, è del tutto coerente con una pratica di pensiero totalmente immersa nel fare, in un saper fare privo di quadri di contenimento o di strutture istituzionalmente costituite. Accusato di ogni sorta di malefatta da alcuni e osannato come un profeta da altri, Hakim Bey ha rivestito un ruolo, per certi versi, fondamentale nell’elaborazione di una cultura critica alternativa, sino ai suoi esiti cyber e cypherpunk, in costante lotta con quella egemonica e istituzionalizzata
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Shakespeare venne bandito dai teatri tedeschi, Mozart e Wagner da quelli francesi ed inglesi... bisognava anche dal fronte interno insozzare e vilipendere i grandi morti dell'avversario, che da secoli riposavano nelle loro tombe.
Il perturbamento degli intelletti divenne sempre più assurdo...
Non vi fu né una città né un gruppo che riuscisse a sottrarsi a quell’isterismo dell’odio... l'ancora intatta credulità dei popoli nella unilaterale giustizia della propria causa costituì il più grande pericolo.
A poco a poco in quelle prime settimane del 1914 diventò impossibile scambiare una parola ragionevole con qualcuno. Anche i più pacifici e bonari erano presi dall’ebbrezza del sangue...
Amici coi quali non avevo avuto mai dissensi, mi accusavano apertamente di non essere più austriaco.
Stefan Zweig, Il mondo di ieri. Ricordi di un europeo, 1942
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"Noi continuiamo a pensare il nichilismo, e continuiamo a non trovare senso al suo sorgere e prosperare, proprio come non riusciamo a trovare risposte alle domande con le quali esso ci incalza, segnatamente alla domanda metafisica per eccellenza: “Perché l’essere e non piuttosto il niente?”...
Etica, religione e letteratura nel tempo del nichilismo. Un percorso kierkegaardiano" di Nicolò Germano, Edizioni dell'Orso .
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Associazione Mazziniana Italiana
La democrazia è un problema di educazione,diceva Mazzini.
Nel centenario della nascita di Don Milani è utile ricordare come educazione e lavoro siano centrali per la salute della democrazia
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"La gente mi chiede il segreto della mia longevità.
Forse perché alla mia età la maggior parte della gente si accontenta di giocare a golf. Non fraintendermi, sono un appassionato di golf e gioco ancora bene. Però spesso mi chiedono perché non vado in pensione. Sono una persona curiosa, lo sono sempre stata, mi piace scoprire cose nuove, espandere gli orizzonti.
Non fermatevi, non accontentatevi, cercate sempre nuovi stimoli, perché sono quelli che danno la possibilità di rimanere creativi e di continuare a esprimere se stessi. Io mi diverto ancora a fare film e poi così evito di guardare la mia faccia sullo schermo!"
Tanti auguri a Clint Eastwood oggi compie 93 anni
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“Quando i miei pensieri sono ansiosi, inquieti e cattivi, vado in riva al mare, e il mare li annega e li manda via con i suoi grandi suoni larghi, li purifica con il suo rumore, e impone un ritmo su tutto ciò che in me è disorientato e confuso.”
— Rainer Maria Rilke
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Io ieri non sono andata a far merenda, ma sono stata invitata da una mia amica. Abbiamo mangiato, e si ci siamo ubriacate. Siamo andate a fare una bella passeggiata. Quando siamo tornate siamo andate a vedere la televisione.
Un bel film, intitolato "Ultimo orizzonte".

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