La filosofia ..quella. umana, troppo umana. Paragrafo secondo-“qui io sono e adesso”e non fu preda del panico"

 




"Iniziò a respirare flebilmente la sensazione di sentirsi smarrito.Assaporò l'elisir di sentirsi smarrito:tutto ciò che capita deve essere necessariamente una sorpresa.

Egli non poteva più dare un senso alle cose per lui essenziali(che non lo avevano mai fatto felice);le sentiva fuggire lontano da sé;eppure non si aggrappò ad esse come un disperato.

Invece toccò il suo corpo, si guardò attorno,

e sentì “qui io sono e adesso”e non fu preda del panico"


PAUL GOODMAN, The Empire City

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Adam, quattordici anni, presentava grandi difficoltà, a casa come a scuola. Disadattato, sempre fuori tempo e fuori luogo, chiuso e continuamente arrabbiato. In una seduta familiare ci accorgemmo con Valeria che Adam viveva la temporalità con un ritmo decisamente differente dagli altri. Era talmente in contatto con la propria musica interiore che non riusciva ad interagire con i ritmi esterni, ed in particolare con i repentini passaggi da un’esperienza all’altra. Quando anche la famiglia prese consapevolezza di questa sfasatura di ritmo, migliorò l’attenzione per i bisogni di tutti. Lentamente Adam cominciò ad uscire dalla sua fortezza e a gustare una melodia nuova, che risultava dal suo ritmo affiancato a quello degli altri.

Forse i dintorni nei quali cercare la felicità sono un corpo ferito che riprende a respirare, una parola bloccata che ritorna a fluire, una melodia che riesce a vibrare in ogni corpo e in ogni incontro…


Giovanni Salonia, Sulla felicità e dintorni. Tra corpo, parola e tempo, Il pozzo di Giacobbe, Trapani 2011, pp. 9-10.


***

Paragrafo primo sta. in

https://restasololafilosofia.blogspot.com/2022/05/la-filosofia-quella-umana-troppo-umana.html

da cui reitero

"La filosofia...ma non quella ieratica, solenne, criptica della metafisica, del Grund, del Fondamento, del Cominciamento, del Principio, del Pensiero pensato e pensante, della Tradizione, del Logos più o meno coeterno e più o meno coessenziale   e dei loro riti  ma quella -diciamo  un po' umana, troppo umana , non necessariamente laica ma sicuramente profana, delle buone pratiche di resistenza, della consolazione, delle ragioni di un minimo sindacale di tranquillità(anche se ,a Palermo, si risponde sempre che il Signor Tranquillo è morto ed è morto malamente). Homo sum, humani nihil a me alienum puto con rispettosi saluti alle questioni ultime e alle questioni prime.Una rinnovata adesione ad un sommesso materialismo della concretezza.."

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